Un viaggio in Niger. Un lago, il Ciad, che trent'anni fa era grande come la Lombardia e oggi rischia di scomparire, diventando, a torto o a ragione, il simbolo del deserto che avanza. La necessità di capire se il Sahel sia condannato a una povertà senza uscita, o se l'"afropessimismo" di moda non sia solo il frutto dei parametri usati per misurare la nostra opulenza.
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Mentre qui, in questi Paesi bruciati dal sole, alla base c'è un'altra economia, informale, che permette di vivere in modo dignitoso. E, persino, di essere felici.