La malattia della lebbra, i malati di lebbra e i luoghi destinati ad accoglierli costituirono una realtà decisamente familiare per gli uomini e per le donne vissuti in età medievale, sia nelle città sia nei contesti abitativi rurali.
[...]
Tale realtà da un lato continuò ad alimentare sentimenti negativi, quali il rifiuto, la paura del contagio, il ribrezzo, supportati dall'idea vetero-testamentaria della malattia come castigo divino per l'umanità peccatrice; dall'altro, con maggiore intensità nei secoli XII e XIII, essa fu considerata in modo del tutto nuovo, poiché il lebbroso divenne l'immagine del Cristo sofferente e l'assistenza verso i malati assunse una valenza religiosa. Il volume esplora questa particolare realtà del nostro passato, focalizzando lo sguardo sulla Verona dei secoli XII e XIII e sulle sue fonti. Premessa di Grado Giovanni Merlo.