Delle tre redazioni note del "Comentum" di Pietro Alighieri, figlio di Dante e giurista (Firenze 1300-Treviso 1364), la seconda, detta ora "ashburnhamiano-barberiniana", è certamente la meno conosciuta e finora l'unica inedita nella sua integrità. Realizzata tra il 1342 e il 1355, trasmessa da due soli testimoni conservati (Ashb. 841 della Bibl.
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Medicea Laurenziana di Firenze, Barb. Lat. 4029 della Bibl. Apostolica Vaticana), la seconda stesura segue la prima nella scelta della lingua, il latino, e nell'estensione a tutte e tre le cantiche, ma non sempre nel contenuto e nell'uso delle fonti, dove si osserva una profonda rielaborazione. L'edizione critica che qui si offre restituisce agli studi danteschi un'importante fase del lungo lavoro di Pietro, e l'introduzione e gli apparati che la accompagnano sono mirati a indagare nei dettagli i rapporti fra le tre redazioni e la loro autenticità, oltre che l'uso delle fonti e dell'esegesi pregressa, cui viene fatto ampio ricorso. Il "Comentum" offre spunti esegetici validi ancora oggi, in particolare per due aspetti: da un lato, la straordinaria attenzione alla varia lectio del poema, per cui vengono proposte per la Commedia alcune lezioni rare, degne di attenzione, in qualche caso promosse a testo da Giorgio Petrocchi. Dall'altro, per le innumerevoli citazioni filosofiche, patristiche e letterarie, che assumono particolare pregio quando Pietro individua con notevole precisione le fonti di alcuni passaggi del poema, al punto di essere utilizzate ancora dai moderni commentatori. Queste caratteristiche accomunano, non a caso, le due redazioni posteriori: se nella prima l'obiettivo era un'interpretazione generale del capolavoro paterno, non sempre legata strettamente al dettato dantesco, l'atteggiamento del commentatore, in un secondo momento, si modifica: fedele comunque all'iniziale progetto, in seconda e terza redazione si sofferma molto più spesso sulla lettera del poema, aggiungendo una notevole quantità di chiose volte alla comprensione puntuale dei versi danteschi, e dimostrando la conoscenza di opere e nozioni rarissime. Per questi motivi, la redazione "ashburnhamiano-barberiniana" del Comentum è da considerarsi una chiave di volta nell'interpretazione che della Commedia offre il figlio di Dante e, più in generale, un testo centrale nel panorama dell'esegesi dantesca antica.