Il volume documenta la realizzazione – durata, appunto, 100 giorni – della strada che ancor oggi collega Trichiana a Follina, nel Trevigiano, strada nota come strada del Passo San Boldo. Pochi mesi, all’inizio del 1918, furono sufficienti per trasformare una rudimentale mulattiera in una strada lungo la quale far passare uomini e mezzi per tentare la definitiva ‘spallata’ sul Grappa.
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Perché, dopo lo sfondamento di Caporetto, la necessità di avere linee di rifornimento agevoli e protette era assolutamente prioritaria per il Comando austriaco. Cento giorni bastarono per realizzare i sei ponti e le cinque gallerie utili a superare i cento metri di parete verticale. L’assoluta novità del volume è rappresentata dall'apparato fotografico che lo caratterizza. E qui, appunto, prende le mosse un’altra storia, quella delle fonti. A 1000 chilometri dal San Boldo, nella cittadina boema di Bila Tremesna ai confini con la Polonia, mettendo ordine nella casa di famiglia, Jan Kaiser trova documenti che erano appartenuti al bisnonno, il mastro carpentiere imperiale Frantisek Kreusina. Grafici, note e soprattutto foto (perfettamente conservate) che davano conto di lavori che il bisnonno aveva curato nell’area di Nord Est, tra Italia e Slovenia, durante la Grande Guerra. Spinto dalla curiosità di scoprire se, e in che modo, le opere dell’avo fossero sopravvissute, Kaiser arrivò a Trichiana dove ebbe la ventura di incontrare Tomio. Un incontro che diede vita a un lungo e proficuo rapporto di collaborazione. Nel volume appaiono decine di immagini, inedite e di grande qualità (molte datate con precisione), che riproducono con accuratezza e dovizia di particolari i lavori progettati e diretti dal Genio militare austro-ungarico e realizzati grazie soprattutto al contributo di centinaia e centinaia di donne e uomini bellunesi, giovani e meno giovani, che riuscirono a dare concreta attuazione a un progetto capace di suscitare curiosità e stupore.